Il Dottor JOHN WITTNER svolgeva la sua attività di dentista a Philadelphia, ma la sua vera passione erano la meccanica e le moto con cui si dilettava.
A metà anni 80 dopo alcune esperienze con le Harley Davidson, incappò per caso in una MOTO GUZZI Le MANS che in qualche modo diede una vera svolta alla sua vita.
Iscrisse infatti la moto elaborata in garage , al Campionato Statunitense BOTT riservato alle bicilindriche e con grande sorpresa di tutti la sua GUZZI vinse il Campionato 1984 e a riprova che la sua moto era realmente efficacissima anche quello dell'anno successivo.
A quel punto il bravo Dottore decise che era ora di chiedere aiuto direttamente alla Casa, al tempo nell'orbita del Gruppo De Tomaso che per inciso non navigava proprio in acque calme.
Tuttavia al simpatico ed originale Dr. JOHN venne dato l'incarico di sviluppare una moto con il nuovo motore a quattro valvole che MOTO GUZZI aveva appena finito di progettare.
WITTNER si trasferì quindi in Italia insieme ad alcuni collaboratori e cominciò a mettere a frutto le proprie idee, che dati i mezzi economici davvero risicati si rivelarono comunque valide, tanto che alla prima uscita della moto a Monza la neonata ed ancora abbastanza grezza MOTO GUZZI fece vedere i sorci verdi addirittura a Lucchinelli in sella nientemeno che alla DUCATI 851, prima di ritirarsi per un banalissimo inconveniente.
Poi tra un fraintendimento e un'altro, le scarse risorse e il lento disinnamoramento del Dottore per l'ambiente, il progetto della moto da corsa tramontò definitivamente, rimanendo ad oggi l'ultimo sussulto agonistico ufficiale della Casa di Mandello.
Il lavoro comunque non andò perduto del tutto in quanto le esperienze fatte sfociarono poi nella produzione della MOTO GUZZI DAYTONA che riprendeva gli stessi concetti telaistici e il motore 4V.
Stessa cosa che si potrebbe ipotizzare per il Concept V 100 Dr.JOHN TRIBUTE, modello di studio per omaggiare il bel personaggio, ma anche per sondare il gradimento del popolo Guzzista ad una moto che, grazie alla nuovissima meccanica opportunamente sviluppata potrebbe essere davvero sportiva e performante,....magari la prossima..... DAYTONA?
OBIBOI.
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