E se PIAGGIO decidesse decidesse di far tornare il Marchio LAVERDA con una moto che riprenda la filosofia della poliedrica ma probabilmente troppo in anticipo sui tempi CHOTT ?
La LAVERDA CHOTT 250 fece il suo debutto sul mercato nel 1974, era una moto abbastanza controcorrente nel panorama delle fuoristrada del periodo, dominato da moto specialistiche ed aggressive, spesso direttamente derivate dalle competizioni.
La CHOTT ( il cui nome deriva da quello di pozze di acqua salmastra nell'ambiente desertico) , invece era pensata per i gentleman rider, più con vocazioni da Scrambler che da moto da regolarità, elegante e ben rifinita adatta ad un uso più soft sebbene tecnicamente ben dotata anche per il fuoristrada.
Questa predisposizione più all'eleganza e all'understatement, oltre ad alcune problematiche tecniche non aiutarono ad avere il successo commerciale atteso.
Oggi invece i tempi sarebbero maturi per un genere di moto che coniughi varie indoli senza velleità specialistiche, un mezzo più off road di una scrambler, ma adatta anche all'uso quotidiano, raffinata e classica senza linee estreme da "fenomeni" dell'Enduro hard!
Proprio il pubblico ipotizzato da LAVERDA negli anni 70, ma purtroppo allora non troppo....presente.
Motorizzata dal bicilindrico APRILIA 660, la CHOTT di oggi omaggerebbe l'antenata con il suo stile snello e filante, estremamente funzionale e...tradizionale , molto ben equipaggiata anche ciclisticamente, potrebbe essere la scelta per quegli appassionati che vogliano una entrofuoristrada di classe, qualità superiore e...Italiana!
LAVERDA CHOTT 660!
OBIBOI.
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